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Il Curriculum Vitae in 6 punti. Opportunità ed errori da evitare

Biglietto da visita, carta d’identità, trampolino di lancio, queste sono solo alcune metafore utilizzate per sottolineare l’importanza che il Curriculum Vitae ha come primo passo per accedere al mondo del lavoro. Se è vero ciò che diceva Oscar Wilde “Non avrai mai una seconda occasione di dare una prima impressione”, allora è proprio il caso di fare attenzione al messaggio che veicoliamo tramite il Curriculum Vitae.

 

Quali sono i punti di forza da sottolineare o gli errori da evitare per costruire un curriculum efficace? Di seguito alcuni suggerimenti per scrivere un CV in piena regola.

Riferimenti. Numero di telefono, e-mail e indirizzo: spesso il nostro curriculum parte proprio da questi elementi base. Facciamo in modo che l’e-mail sia chiara e “professionale”, un semplice nome.cognome va più che bene, l’importante è che non ci siano riferimenti imbarazzanti o di difficile comprensione. Se non abbiamo una e-mail che rientri in queste caratteristiche possiamo crearne appositamente una da utilizzare per scopo lavorativo, così da gestire l’ambito professionale in maniera univoca.

Formato. Si consiglia di utilizzare un formato semplice e lineare, molti usano o consigliano il Formato Europeo. Non è una regola fissa, è evidente che se l’annuncio o il datore di lavoro lo richiedono è importante accontentarli. Se vogliamo invece personalizzare il CV abbiamo la massima libertà purché rispetti tutti i criteri e le informazioni che deve contenere. Il consiglio migliore è pensare sempre al nostro interlocutore e alla comunicazione/immagine che vogliamo dare di noi: ad esempio per i lavori creativi o artistici è possibile anche osare un po’ di più, un carattere di scrittura particolare, carta colorata, ricordiamo di non esagerare: è pur sempre un rischio che decidiamo di correre al fine di essere notati.

Esperienze precedenti. Ricordiamoci di partire sempre dalle più recenti e proseguire man mano con le più datate. Soprattutto se abbiamo molti lavori da elencare,  procediamo con una scrematura, una regola importante è infatti scegliere le esperienze più attinenti al lavoro per cui ci candidiamo, così da mettere in evidenza proprio le affinità che ci individuano come un buon candidato per quel posto. E se cerchiamo il primo lavoro? Cosa fare per non lasciare in bianco una parte così importante del CV? Valorizziamo e diamo risalto anche ai piccoli lavoretti o alle esperienze di stage/tirocini: mettiamo in luce soprattutto ciò che abbiamo appreso e che possiamo portare come bagaglio e valore aggiunto nel nuovo lavoro.

Lunghezza complessiva del curriculum. La scelta di selezionare le esperienze passate è utile anche ai fini di non rendere il nostro CV troppo pesante per chi legge. 15 pagine iper-dettagliate possono sembrarci utili per dare una visione completa delle nostre qualità, ma il datore di lavoro o il selezionatore dovrà leggere molti curricula: ricordiamoci che per questioni di tempo spesso ad ogni CV non sono dedicati più di 3 minuti. Quindi diamo solo un assaggio di ciò che vogliamo dire, siamo sintetici e schematici per garantire massima chiarezza e lasciamo spiegazioni e approfondimenti ad un eventuale futuro colloquio.

Conoscere il datore di lavoro. È necessario avere ben chiara la tipologia di azienda, dell’impresa, o dell’attività a cui stiamo inviando il nostro curriculum. È utile mettere i panni di un investigatore e conoscere il più possibile chi potrebbe selezionarci, ad esempio cercando il sito internet dell’azienda, in modo da avere informazioni dirette e precise: quale tipologia di lavoratore calzerebbe bene in quel posto? Cosa si aspetta di trovare l’azienda? Tutte le informazioni che riusciamo a recuperare serviranno a costruire un Curriculum ad hoc che possa essere adatto a rappresentare il candidato “Ideale”, proprio il candidato che stanno cercando!

Evitare gli errori. Che siano grammaticali, di distrazione o di stampa, è necessario dare una immagine precisa e puntuale di noi. È chiaro che nessuno vorrebbe consegnare un curriculum poco accurato, ma se ogni dettaglio viene preso in considerazione il minimo che possiamo fare è essere molto attenti e rileggere più volte a lavoro ultimato. Possiamo dare il compito di “correttore di bozze” anche ad un amico così che possa individuare con occhio critico errori o parti poco comprensibili.

Infine non dimentichiamo di scrivere con correttezza e sincerità. Certamente dobbiamo far in modo di presentarci come il candidato perfetto, ma non possiamo interpretare ciò che non siamo: se non andiamo bene per quel posto probabilmente quel posto non va bene per noi.

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Primo Levi

 
 
 

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